Lo standard di razza descrive, appunto, una specifica razza, ma senza una preventiva conoscenza del significato dei termini usati in cinologia la descrizione che ne risulta è alquanto nebulosa.

I novizi delle esposizioni canine hanno difficoltà nel comprendere come i giudici valutano i cani.

Quando un principiante alle esposizioni ascolta gli altri viene esposto a tutta una serie di manie, fantasie, pregiudizi e fatti; separare il vero dal falso richiede una perspicacia che è raramente posseduta da chi è appena arrivato nell’ambiente.

Non è infrequente che si siano sentite decantare le virtù di soggetti appartenenti a razze resistenti trottatrici che si muovono con gli arti perfettamente perpendicolari al terreno, per scoprire più avanti nel tempo che la razza in questione con l’aumentare della velocità dovrebbe tendere ad avvicinare i capi distali degli arti per produrre una andatura efficiente e non a ondeggiare come una papera.

Dall’esposizione a questa e a molte altre opinioni scorrette si impara a cercare verifica alle affermazioni sentite in giro.

Presto si impara che la miglior sorgente di affidabili informazioni sui cani proviene da testi di qualità.

Nella bibliografia alla fine di questo testo si è cercato di raggruppare la gran parte dei “classici” che ogni serio appassionato di cani dovrebbe leggere.

Il successo nel valutare i cani richiede conoscenza in due campi: arte e scienza.

Da un lato, selezionare il miglior cane è un’arte; il cane con bellezza di forme, proporzioni, simmetria e stile dovrebbe vincere.

Dall’altro, selezionare il miglior cane è una scienza; il cane con la migliore struttura destinata ad eseguire efficientemente lo scopo del cane nella vita dovrebbe vincere.

I cani vincenti hanno entrambe le cose: attrattiva estetica e struttura scientificamente corretta, non solo una delle due caratteristiche.

Le espressioni tecniche scoraggiano i lettori.

Per questa ragione, dove è possibile si deve cercare di evitare la terminologia prettamente scientifica o quantomeno di esplicarla convenientemente.

È opportuno descrivere le varie parti del cane con i loro nomi comuni e non con i termini anatomici.

Quindi bisogna cercare di riferirsi all’osso della spalla con questo termine e non con il termine scapola od omoplata.

I termini scientifici è opportuno che vengano introdotti, spiegati e utilizzati dove sia necessario una maggior precisione o fornire un collegamento tra quanto si sta trattando e studi o dati più tecnici.