Alla ricerca di tutt’altri materiali mi sono imbattuta in una tesi sul Weimaraner scritta nel 1982. Questa dissertazione appartiene a un gruppo di tesi “monografiche” che sono state discusse all’Ecole National Vèterinaire d’Alfort in Francia.

L’autrice del pregevole lavoro sul Weimaraner è Catherine Jeannie Paule Odart.

La Odart esamina minuziosamente tutto ciò che riguarda questa splendida razza dalle origini, alle attitudini, all’aspetto morfologico senza scordarsi di discutere le malattie tipiche della razza. Particolarmente interessante è il capitolo sul colore del bracco di Weimar: l’autrice, dopo aver discusso gli alleli che regolano la trasmissione del colore in questa razza, collega il colore del mantello alle origini storiche del Weimaraner.

Loci e serie alleliche presenti nella razza sono i seguenti, secondo la Odart:

  • Locus B: in questo locus sono presenti sono due alleli [B], dominante e responsabile del colore nero e [b], recessivo responsabile del marrone «fegato». Il Weimaraner è [bb] come dimostrato da alcuni incroci effettuati sperimentalmente negli Stati Uniti.
  • Locus A: agouti, si presenta nel Weimaraner come [As/As] e cioè pigmento nero o marrone esteso su tutta la superficie del corpo.
  • Locus E: estensione nel Weimaraner è presente come [E], estensione del pigmento scuro.
  • Locus C: gli alleli del locus [C] controllano la pigmentazione di pelo, occhi e cute. La serie è formata da quattro alleli, più si scende nella serie più il pigmento si fa scarso fino ad arrivare all’albinismo. Il Weimaraner dovrebbe essere [CC] ma, sottolinea la Odart, osservando alcuni soggetti si nota del giallo nella pigmentazione che potrebbe far pensare a [Cch/Cch] o [Cc/ch]. [C] permette a eumelanina e feomelanina di esprimersi; [Ch] (cincillà) limita l’espressione del fulvo e l’intensità dei colori, il [Ch] è responsabile della tonalità crema, l’espressione del nero non è condizionata. L’allele [c] è responsabile dell’albinismo.
  • Locus S: presente nel Weimaraner come [SS] ovvero pigmento esteso senza bianco.
  • Locus D: presente nel Weimaraner nella variante [dd] che determina la diluizione del colore di mantello e occhi.

La Odart illustra un esperimento statunitense volto a ricreare artificialmente il colore del Weimaraner: un Pointer (non è ben chiaro se si trattasse di un Pointer inglese o di un Kurzhaar chiamato anche German Short Haired Pointer) fegato incrociato con un Alano blu ha dato origine a cuccioli neri. Il genotipo del genitori era [bbDD] (Pointer) x [BBdd] (Alano), incrociando tra loro i cuccioli 1/16 di essi è risultato [bbdd] ovvero «color Weimaraner».

Il genotipo del Weimaraner, secondo quanto ipotizzato dalla Odart può essere:

  • [AsAs bb CC dd EE], cane più scuro
  • [AsAs bb Ccch dd EE], tonalità media
  • [AsAs bb CchCch dd EE], tonalità più pallida

I Weimaraner presentano tutti [bb] e [dd] sono dunque doppi recessivi ed è pertanto difficile, secondo la Odart, che siano discendenti diretti del medievale Chien Gris de Saint Louis: mantenere un doppio recessivo richiede una selezione attenta e … non abbiamo documenti ad attestarlo. Come ben sappiano l’allevamento del Weimaraner riprende nel ‘800 e, secondo l’autrice, facendo ricorso alle seguenti razze:

  • un Bracco tedesco marrone (antenato del Kurzhaar) con loci [As b D E C];
  • l’Alano [As (Ay) B C D (d) E (Em o ebr)] utilizzato però solo nella varietà blu forse per aumentare la taglia;
  • il Pointer [BB/Dd] o [BB/dd] che porta il gene [d] della diluizione.

Ipotizzando un incrocio Bracco marrone/Pointer blu [bbDD] x [BBdd] si hanno dei soggetti [BbDd] che incrociati tra loro danno un soggetto [bbdd] (cioè «grigio Weimaraner») su 16. Lo stesso accadrebbe se al posto del Pointer avessimo usato l’Alano blu.

Se invece incrociamo il Bracco marrone con un Pointer eterozigote [BBDd] abbiamo un solo soggetto grigio [bbdd] su 64.

Lo studio della Odart, oltre a far luce sulla genetica dei colori nel Weimaraner, apre nuove prospettive di interpretazione sulle origini storiche della razza. Si tratta di ipotesi, certo, ma lo studio della trasmissione del colore può fornire, in qualche modo, un tassello in più nel complesso e misterioso mosaico sull’origine della razza.

Rossella Di Palma